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5 Novembre 2019Tempo di lettura stimato: 4 minuti
Tra le molteplici sostanze contenute negli alimenti di origine vegetale sono presenti alcuni composti, definiti bioattivi, in grado di esplicare una duplice funzione:
1) preservare l’alimento dall’ossidazione, proteggendo i nutrienti in esso contenuti dall’esposizione alla luce e all’aria, e quindi all’ossigeno, per esempio dopo aver sbucciato un frutto;
2) esplicare una serie di effetti benefici sull’organismo umano, in seguito al consumo dell’alimento stesso, contrastando e/o impedendo l’innesco di reazioni chimiche dannose che generano una condizione denominata “stress ossidativo”. Questi composti bioattivi agiscono pertanto come “anti-ossidanti”.
Gli antiossidanti possono essere assunti attraverso gli alimenti, in particolare di origine vegetale, ma anche sotto forma di integratori alimentari.
Sono molteplici le evidenze della relazione tra consumo di alimenti di origine vegetale (frutta e verdura) e riduzione del rischio di incorrere in un ampio spettro di patologie. Al contrario studi sull’effetto di supplementi di sostanze antiossidanti hanno riportato risultati discordanti e ad oggi non hanno tracciato un evidente legame tra supplementazione e prevenzione. Al tempo stesso negli ultimi anni è emerso che sovradosaggi o supplementazioni prive di una ratio e assunti senza la necessaria supervisione di professionisti della salute, possono potenzialmente rappresentare un rischio. Ad esempio è stato dimostrato che alti dosaggi di beta carotene assunti sotto forma di integratori alimentari possono favorire lo sviluppo di cancro ai polmoni nei fumatori.
Ma perché quando contenuti in un alimento gli antiossidanti esplicano azioni positive e sotto forma di integratori non agiscono con la stessa efficacia?
Sono state sviluppate più ipotesi a tal riguardo. Tuttavia, la più plausibile attribuisce gli effetti protettivi di una dieta ricca di alimenti di origine vegetale non solo al contenuto in antiossidanti bensì alle interazioni tra la miriade di composti ad azione benefica presenti in questi alimenti. Si parla infatti sempre più degli effetti benefici dei fitocomplessi piuttosto che delle singole sostanze.
Oltre all’esplosione del mercato degli integratori di antiossidanti, negli ultimi anni si è visto un continuo aumento dell’interesse verso singoli alimenti contenenti alte concentrazioni di tali composti (es: cacao, mirtillo…) e verso la valorizzazione e la selezione di cultivar in grado di produrre frutti o ortaggi dal potenziale più elevato. Anche in questo caso il rischio è quello di dimenticare che una dieta varia può di per sé offrire un ampio pattern di nutrienti, forniti da tutti gli alimenti a nostra disposizione che potremmo portare sulle nostre tavole. Le sinergie e le interazioni tra i diversi alimenti possono quindi rappresentare la chiave per ottenere un pool completo di composti bioattivi, compresi gli antiossidanti.
La ricerca sta facendo passi da gigante sia nello sviluppo di integratori che nella selezione di alimenti salutistici. Nei prossimi anni sicuramente avremo nuovi dati e di conseguenza strumenti sempre più specifici per contrastare lo stress ossidativo e migliorare il nostro stato di salute e benessere.
Take home message:
Ad oggi la scelta migliore per sfruttare i benefici dei composti bioattivi ad azione antiossidante rimane senza ombra di dubbio quella di non far mancare un apporto quotidiano di frutta e verdura e di cercare di ruotare e mixare più possibile i vari alimenti durante la settimana.
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