MODULAZIONE APPORTO GLUCIDICO, focus sport endurance
31 Gennaio 2019Consumo di grassi e sport di endurance: quando e perché
29 Marzo 2019Tempo di lettura stimato: 2 minuti
Che ruolo ha la nutrizione nell’ipotiroidismo?
In questo articolo andremo a valutare alcuni aspetti del legame nutrizione-tiroide.
I casi di ipotiroidismo nella popolazione risultano essere, dalle più recenti indagini epidemiologiche, in aumento con una prevalenza nella forma primaria del 3,5 % nelle donne e dello 0,6 % nell’uomo (1, 2).
I fattori coinvolti nella regolazione del sistema ipotalamo-ipofisi-tiroide risultano essere molteplici e le complicanze in grado di condurre ad uno stato di ipotiroidismo possono essere diverse (deficit congenici, patologie autoimmuni, processi infiammatori/degenerativi, da ridotta funzione, ecc…) (3).
Ad oggi review sistematiche e meta-analisi sull’argomento (consumo di alimenti e funzioni tiroidee) seppur limitate non sembrano riportare alcuna evidenza o dimostrazione effettiva di una possibile correlazione diretta, nell’essere umano, tra consumo di un dato alimento e implicazioni dirette sulle funzioni tiroidee (4;5;6;7).
In linea del tutto generale possiamo quindi andare a considerare alcuni aspetti che ad oggi sembrano essere implicati con le funzionalità tiroidee tenendo comunque in considerazione quanto affermato precedentemente e che la maggior parte degli studi sono stati ad oggi condotti in vitro o su modelli animali:
1- ADEGUATO APPORTO DI IODIO CON LA DIETA -> Fonti principali: sale iodato (5-6 g/d), prodotti ittici (4 porzioni settimanali). Risulta fondamentale un apporto adeguato di iodio che non risulti né in difetto né in eccesso con la dieta.
Eccesso e difetto possono provocare effetti deleteri sulle funzioni tiroidee, il consumo quotidiano di una giusta porzione di sale iodato (5-6 g/d) può di per sé rappresentare una fonte sufficiente.
2- ADEGUATO APPORTO DI SELENIO E ZINCO CON LA DIETA -> Fonti principali: carne (in particolare carne rossa), pesce, frutta secca, latte e derivati.
3- SOIA e LEGUMINOSE -> Dal punto di vista biochimico e studi in vitro suggeriscono, in particolare per la soia, possibili interazioni tra composti bioattivi in essa presenti e funzioni tiroidee.
Il consiglio è quello di evitare prodotti a base di flavonoidi o concentrati a base di soia, di non eliminare i legumi ma di limitarne porzioni e frequenza nel consumo settimanale)
4- FLAVONOIDI e BRASSICACEE -> Vale a grandi linee lo stesso discorso fatto per i legumi e la soia: riduzione delle porzioni e della frequenza settimanale, magari abbinando ad altre verdure (Es: mix di cavolfiore, cavolo verza, bieta e carote porzione da 200 g).
5- APPORTO DI GRASSI POLINSATURI -> Consumo di pesce circa 4 volte alla settimana alternando pesci di grande pezzatura a pescato locale di pezzatura medio piccola (es: salmone e sgombri) + eventuale integrazione di omega 3.
Uno dei suggerimenti principali, evitando di eliminare del tutto uno o l’altro alimento, rimane quello di fare una dieta il più possibile varia durante la settimana che fornisca in maniera adeguata gli elementi descritti in precedenza.
Al contempo cercare di variare metodi di cottura (bollitura, forno, vapore.,), tipologia, “marca/marchio” e provenienza del prodotto (una patata coltivata in un terreno x potrà avere un contenuto di selenio completamente diverso rispetto ad una coltivata in un terreno y).
Referenze:
[1] Rapporto OSMED 2014. http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Rapporto_OsMed_ gen_set2014_acc.pdf, p. 34.
[2] Prevalence, incidence, and associated co-morbidities of treated hypothyroidism. An update from a European population; European Journal of Endocrinology, 2017 Feb 8.
[3] Faglia, F., et al. "Core Curriculum Endocrinologia e Metabolismo."
[4] Mezzomo and Nadal - Effect of nutrients and dietary substances on thyroid function and hypothyroidism - Demetra; 2016; 11(2); 427-443
[5] Bajaj, Jagminder K., Poonam Salwan, and Shalini Salwan. "Various possible toxicants involved in thyroid dysfunction: A Review." Journal of clinical and diagnostic research: JCDR 10.1 (2016): FE01.
[6] Cunningham - Are There Foods that Support Thyroid Health? - J Acad Nutr Diet. 2012 Apr;112(4):588. doi: 10.1016/j.jand.2012.02.011.
[7] Danforth Jr, Elliot, and A. G. Burger. "The impact of nutrition on thyroid hormone physiology and action." Annual review of nutrition 9.1 (1989): 201-227.
Che ruolo ha la nutrizione nell’ipotiroidismo?
In questo articolo andremo a valutare alcuni aspetti del legame nutrizione-tiroide.
I casi di ipotiroidismo nella popolazione risultano essere, dalle più recenti indagini epidemiologiche, in aumento con una prevalenza nella forma primaria del 3,5 % nelle donne e dello 0,6 % nell’uomo (1, 2).
I fattori coinvolti nella regolazione del sistema ipotalamo-ipofisi-tiroide risultano essere molteplici e le complicanze in grado di condurre ad uno stato di ipotiroidismo possono essere diverse (deficit congenici, patologie autoimmuni, processi infiammatori/degenerativi, da ridotta funzione, ecc…) (3).
Ad oggi review sistematiche e meta-analisi sull’argomento (consumo di alimenti e funzioni tiroidee) seppur limitate non sembrano riportare alcuna evidenza o dimostrazione effettiva di una possibile correlazione diretta, nell’essere umano, tra consumo di un dato alimento e implicazioni dirette sulle funzioni tiroidee (4;5;6;7).
In linea del tutto generale possiamo quindi andare a considerare alcuni aspetti che ad oggi sembrano essere implicati con le funzionalità tiroidee tenendo comunque in considerazione quanto affermato precedentemente e che la maggior parte degli studi sono stati ad oggi condotti in vitro o su modelli animali:
1- ADEGUATO APPORTO DI IODIO CON LA DIETA -> Fonti principali: sale iodato (5-6 g/d), prodotti ittici (4 porzioni settimanali). Risulta fondamentale un apporto adeguato di iodio che non risulti né in difetto né in eccesso con la dieta.
Eccesso e difetto possono provocare effetti deleteri sulle funzioni tiroidee, il consumo quotidiano di una giusta porzione di sale iodato (5-6 g/d) può di per sé rappresentare una fonte sufficiente.
2- ADEGUATO APPORTO DI SELENIO E ZINCO CON LA DIETA -> Fonti principali: carne (in particolare carne rossa), pesce, frutta secca, latte e derivati.
3- SOIA e LEGUMINOSE -> Dal punto di vista biochimico e studi in vitro suggeriscono, in particolare per la soia, possibili interazioni tra composti bioattivi in essa presenti e funzioni tiroidee.
Il consiglio è quello di evitare prodotti a base di flavonoidi o concentrati a base di soia, di non eliminare i legumi ma di limitarne porzioni e frequenza nel consumo settimanale)
4- FLAVONOIDI e BRASSICACEE -> Vale a grandi linee lo stesso discorso fatto per i legumi e la soia: riduzione delle porzioni e della frequenza settimanale, magari abbinando ad altre verdure (Es: mix di cavolfiore, cavolo verza, bieta e carote porzione da 200 g).
5- APPORTO DI GRASSI POLINSATURI -> Consumo di pesce circa 4 volte alla settimana alternando pesci di grande pezzatura a pescato locale di pezzatura medio piccola (es: salmone e sgombri) + eventuale integrazione di omega 3.
Uno dei suggerimenti principali, evitando di eliminare del tutto uno o l’altro alimento, rimane quello di fare una dieta il più possibile varia durante la settimana che fornisca in maniera adeguata gli elementi descritti in precedenza.
Al contempo cercare di variare metodi di cottura (bollitura, forno, vapore.,), tipologia, “marca/marchio” e provenienza del prodotto (una patata coltivata in un terreno x potrà avere un contenuto di selenio completamente diverso rispetto ad una coltivata in un terreno y).
Referenze:
[1] Rapporto OSMED 2014. http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/Rapporto_OsMed_ gen_set2014_acc.pdf, p. 34.
[2] Prevalence, incidence, and associated co-morbidities of treated hypothyroidism. An update from a European population; European Journal of Endocrinology, 2017 Feb 8.
[3] Faglia, F., et al. "Core Curriculum Endocrinologia e Metabolismo."
[4] Mezzomo and Nadal - Effect of nutrients and dietary substances on thyroid function and hypothyroidism - Demetra; 2016; 11(2); 427-443
[5] Bajaj, Jagminder K., Poonam Salwan, and Shalini Salwan. "Various possible toxicants involved in thyroid dysfunction: A Review." Journal of clinical and diagnostic research: JCDR 10.1 (2016): FE01.
[6] Cunningham - Are There Foods that Support Thyroid Health? - J Acad Nutr Diet. 2012 Apr;112(4):588. doi: 10.1016/j.jand.2012.02.011.
[7] Danforth Jr, Elliot, and A. G. Burger. "The impact of nutrition on thyroid hormone physiology and action." Annual review of nutrition 9.1 (1989): 201-227.